Finalmente anche la nostra scuola è andata a fare un aggiornamento a Padova!
Perché fino a Padova in giornata, invece di andare in montagna?
Perché nell’umida e nebbiosa pianura Padovana esistono due luoghi molto celebri, che chi insegna nei corsi ha sicuramente sentito nominare più di una volta: si tratta del laboratorio e della torre del Centro Studi Materiali e Tecniche (CSMT), una struttura operativa del CAI che è attiva, nella veste attuale, dal 2009.
L’aggiornamento è cominciato con una partenza antelucana dall’estremo Ovest della Pianura Padana, per giungere all’estremo Est in perfetto orario, con borse colme di materiale da sottoporre alle sofisticate apparecchiature che avremmo conosciuto di lì a poco.
La giornata si è aperta con il laboratorio: Giuliano Bressan e Massimo Polato ci hanno accolti presentandoci una piccola lezione di ripasso sui principi basilari della catena di sicurezza, l’impiego dei materiali e relative norme.
Siamo poi passati alle prove vere e proprie; in primis ci è stato mostrato come le corde vengano testate con il Dodero: una speciale apparecchiatura che permette di far cadere una massa da 80kg da una altezza prestabilita e che, se utilizzata da personale esperto e con il rispetto dei protocolli, permette di poter ripetere i test in modo sempre identico, standardizzando i risultati. In seguito abbiamo sottoposto le corde a carico statico, capendo come si comportano i nodi e i vari materiali a carichi lenti: alla fine si rompe tutto, ma hai voglia a tirare!
Anche i caschi sono stati testati: per il sacrificio in nome della scienza è stato scelto un casco con attaccati dei bollini delle banane Chiquita: un casco di banane! …ma non si è poi comportato tanto bene. Abbiamo quindi sottoposto a morte lenta tutto quello che avevamo portato da casa: cordoni marci di Micheliniana memoria trovati in via, maglie rapide omologate o da ferramenta (usate le omologate!), cordini di vario materiale di epoche più o meno prebonattiane, moschettoni non omologati di istruttori veterani (rottura a 3000kg!!!! alla faccia…). Abbiamo anche imparato il rapporto che esiste tra il diametro dei cordini, il numero di rami e i nodi di giunzione, capendo che con le giuste accortezze ci si può, in casi estremi, calare anche su un singolo trefolo di corda ripassato o su lacci delle scarpe “conigli!”
Le prove, viste in diretta, ci hanno aiutato a sfatare diversi luoghi comuni, e ci hanno messo in guardia sui punti deboli dei materiali a nostra disposizione oggi. Attenzione quindi al temuto effetto spigolo sulle corde e a far lavorare nel modo corretto i moschettoni, altrimenti “cristalli di Boemia!”
Dopo una veloce pizzata, il pomeriggio è stato dedicato alle prove tenute presso la torre:
Qui abbiamo incontrato altre persone facenti parte dell’Organico del CSMT: Vellis Baù, Cecilia Tebaldi e Paolo Varagnolo. Grazie a questi altri appassionati volontari, siamo stati guidati nel comprendere da dove derivano le indicazioni sulle longe in materiale dinamico e come si comportano i diversi freni utilizzabili (mezzo barcaiolo, reverso, GriGri), come cambia la distribuzione dei carichi al variare dei diversi tipi di assicurazione. Ci è quindi stato fatto provare a trattenere una massa da 80kg che simulava una caduta da 1,5 m sopra la sosta in diverse situazioni: caduta direttamente sulla sosta con freno mezzo barcaiolo, assicurazione classica con freno mezzo barcaiolo, assicurazione bilanciata con freno mezzo barcaiolo, assicurazione ventrale con reverso o secchiello con le corde appaiate e poi anche sfalsate. Qualcuno di noi ha provato anche a trattenere una caduta con un GriGri.
Molte sono state le riflessioni che ognuno di noi ha fatto sul suo modo di assicurare, due tra tutte: i guanti in pelle sono praticamente indispensabili e… se pensi di essere un assicuratore morbido e dinamico, fatti un giro alla Torre di Padova!
Dopo il tentativo precedente, arenato causa Covid, è stata una bella soddisfazione portare la nostra scuola al Centro Studi Materiali e Tecniche. La giornata è stata un pieno successo, nonostante non fossimo così numerosi (12 persone): alcuni dubbi sono stati fugati e nuove conoscenze sono nate per renderci istruttori e istruttrici più consapevoli.
E ora, cominciamo a organizzare il nuovo corso SA!
Ps: fate la danza della neve, che quest’anno ci serve più che mai, grazie, prego.
Geniu